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Simone Alessandrini: stile New Orleans con anima rock

29.10.2021, di Luca Testoni

Signore e signori, ecco a voi Simone Alessandrini, 38 anni, musicista (suona il sax alto) e compositore romano, che con il suo quintetto Storytellers sarà in concerto venerdì 29 ottobre nell’ambito di JAZZMI FUTURE, rassegna sul nuovo che avanza nel jazz tricolore ospitata al Teatro Filodrammatici di Milano e inserita a pieno titolo nell’ambito di JAZZMI.

«Noto che il jazz italiano, da sempre caratterizzato da una forte impronta lirica e melodica, stia iniziando un processo di ampliamento con l’arrivo di nuove sonorità e soluzioni. Credo che l’arrivo di musicisti dell’ultima generazione stia arricchendo molto il panorama musicale italiano creando una nuova scena a tutti gli effetti.

Di questa sento di farne parte anche con il mio progetto Storytellers. Una formazione che ho ideato con una front line formata da tre fiati stile New Orleans ma con uno spirito e un sound tendente al rock».

Ultimamente non si contano gli elogi per lui e il suo coinvolgente del quintetto, del quale fanno parte anche il trombettista Antonello Sorrentino; Federico Pascucci (sax tenore e clarinetto); Riccardo Gola (contrabbasso e synth bass); e Riccardo Gambatesa (batteria). Piacciono il coraggio di rischiare e la tensione verso la ricerca dell’unicità. Verso un sound strumentale davvero d’impatto che dimostra una volta di più come il jazz continui ad essere un genere in continua evoluzione.

A Milano, Simone Alessandrini e compagni proporranno integralmente dal vivo il nuovissimo album, “Mania Hotel”, uscito a fine settembre per la Parco della Musica Records. «Come il primo disco, uscito nel 2017, anche questo è concepito come un concept album», racconta. «Ogni canzone è basata su una storia realmente accaduta e si confronta con il tema della follia. Meglio, su quella linea sottile che separa la normalità dalla follia. E queste storie, che ho scritto, fanno da cornice alla musica strumentale composta».

I modelli di riferimento musicali? «Nella composizione mi sono ispirato alla musica classica di inizio Novecento, il cantautorato di Tom Waits e gli ascolti del jazz nordeuropeo contemporaneo, dalla Fire! Orchestra di Mats Gustafsson agli Angles 9».

Ultima domanda: quali sono i gruppi che senti in sintonia con il vostro suono e che ti sentiresti di consigliare? «Tell No Lies, Hobby Horse e Roots Magic».

 

 

 

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