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Thomas Umbaca: «Ascoltate il mio suono libero»

Se c’è una cosa che colpisce al primo ascolto della decina di brani che compongono “Umbaka”, l’album di esordio (in uscita oggi, 13 ottobre) a firma del pianista milanese Thamas Umbaca, l’ultimo talento in ordine di tempo entrato a far parte della scuderia discografica targata Ponderosa, è l’assoluta libertà nell’approccio alle composizioni.

di Luca Testoni

L’immagine dell’uccello che vola libero nel cielo potrebbe rendere bene l’idea di quel che riesce a fare Umbaca una volta che si trova a “maneggiare” gli 88 tasti del suo pianoforte, strumento che fa parte della sua vita sin da bambino e con il quale sembra avere un rapporto viscerale, quasi fisico e corporeo. D’altronde, con queste sue prime composizioni strumentali, prodotte da Alberto Fabris, il ventitreenne formatosi in conservatorio pare voglia proporre attraverso il suo “mare di note” una propria, personale interpretazione della fisicità del suono. Un suono non scontato, di ampio respiro e che sai come inizia, ma non sai mai dove va a finire. In cui il pianoforte guida le “danze”, ma in cui non si disdegna una sperimentazione naif, come testimoniano gli abbozzi di melodia più sussurrate che non cantata e l’utilizzo sorprendente delle percussioni. Tanta roba in questi tempi, dove purtroppo l’omologazione il più delle volte la fa da padrona. 

La sua libertà compositiva gli permette, almeno per il momento, di essere libero da etichette. Certo, non mancano echi e riferimenti alla classica contemporanea, all’improvvisazione di matrice jazzistica, a un Metheny d’annata e anche alla canzone popolare, ma parlare di un genere preciso diventa impresa improba. E a Thomas Umbaca questa idea di inaffedrabilità stilistica non dispiace: «Non ho un genere preciso a cui dovermi per forza ancorare», ha dichiarato. «Mi piacerebbe piuttosto che la mia musica fosse accessibile e capace di accogliere ascoltatori diversi per gusti e riferimenti musicali. Il mio invito è quello di lasciarsi andare e approcciarsi alla musica senza giudizi né pregiudizi».

Info: https://ponderosa.it/record/thomas-umbaca/

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