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Il punto sullo streaming live: fuoco di paglia o innovazione?

10.05.21, di Giacomo Luperini

Dopo la quasi totale identificazione tra concerti e piattaforme di streaming live dell’ultimo periodo, il mercato musicale guarda con incertezza verso le sorti di questa industria, in vista della prossima e sperata fine della pandemia.

A volte, un singolo evento momentaneo può portare conseguenze globali, inimmaginabili ed estese nei secoli. Un esempio? Nell’aprile del 1815 l’enorme vulcano indonesiano di Tambora ebbe come conseguenza alcune importanti trasformazioni nel mondo dell’arte, della politica e delle tecnologie. L’eruzione rilasciò 150 miliardi di metri cubi di ceneri e lapilli -la più imponente esplosione della storia dell’uomo- e tolse la vita a oltre 60000 persone. Le ceneri, sparate nell’atmosfera terrestre con grande potenza, crearono il così detto “anno senza estate”, un anno freddo e buio caratterizzato da forti rovesci e carestie diffuse su tutto il pianeta. Si dice che Napoleone perse la sua battaglia di Waterloo anche a causa dei potenti scrosci che fecero impantanare la sua artiglieria, riducendo la velocità del Generale, la sua arma più micidiale. Le carestie, provocate dalla scarsità di luce e dal rigido clima, portarono la popolazione europea a macellare sempre più cavalli, creando una crisi dei trasporti che spinse il giovane inventore tedesco Karl Drais a realizzare il primo cavallo meccanico: la draisina, l’antenato delle moderne biciclette. Quelle stesse ceneri contribuirono poi a tingere di un rosso pieno e vivo i tramonti per diversi anni, dando vita ai dipinti romantici per eccellenza, come i famosi paesaggi di William Turner. Il freddo, infine, costrinse nella loro casa di villeggiatura in Svizzera Mary Shelley, Lord Byron e Jhon Polidori, che si cimentarono in un passatempo letterario che culminò con la scrittura di “Frankestein”, “Il vampiro” e “La sepoltura”, i capostipiti della letteratura horror, fantascientifica e new-goth contemporanea. 

Nel 2019, la crescente riduzione degli habitat ha portato un virus, il COVID19, ad intraprendere un pericoloso percorso di zoonosi, trasformandolo rapidamente in una pandemia globale. I governi di tutto il mondo hanno imposto presto restrizioni di vario genere, spesso relative agli eventi dal vivo, costringendo il settore dei concerti e dei festival a trovare soluzioni alternative e temporanee per continuare ad esistere. È così che un ambiente che fino a pochi mesi prima era marginale e relegato soltanto a una piccola fetta di fruitori specifici, quello dello streaming live, ha acquisito proporzioni maestose e inimmaginabili. Nel bel mezzo di uno sconvolgimento globale, Dua Lipa ha sbriciolato qualunque precedente record in termini di spettatori ad un concerto a pagamento e lo ha fatto in streaming su LIVENow con più di cinque milioni di spettatori e oltre 284000 biglietti venduti. Il mercato dei live streaming non è nato ieri, basti pensare che già nel 2010 i Bon Jovi realizzarono il primo concerto di fama mondiale trasmesso anche su youtube, permettendo anche una certa ed innovativa interattività tra spettatori e musicisti (gli spettatori potevano proporre e votare i brani che sarebbero stati eseguiti). Ma nonostante ci siano state spesso collaborazioni con piattaforme di streaming, solo la pandemia ne ha permesso una proliferazione esponenziale nelle forme e nei numeri. 

Le possibilità sono tante senza nessuna piattaforma che si distacchi veramente da tutte le altre e senza una vera e propria istituzionalizzazione di queste. STAGELT, ad esempio, propone un’esperienza quasi didascalica di un concerto dal vivo: compri il biglietto, senti il concerto una sola volta. Nessuna registrazione, nessuna possibilità di rivederlo.  Oltre alla possibilità classica di acquistare il biglietto, è prevista l’opzione “paga quanto puoi”, una preziosa e utile lezione appresa dal mondo della sharing economy che permette ad ognuno di pagare in base alla sua disponibilità economica. Molto affermata e con un’ampia scelta tra gli artisti, c’è LIVENow che ha ospitato i concerti che hanno avuto il maggior successo nel panorama livestream. LIVENow permette di assistere ai nostri eventi preferiti in diretta, o di impostare un tempo limitato per la riproduzione dei podcast. 

C’è poi chi ha pensato a una personalizzazione customizzata dell’esperienza, basata sul prezzo del biglietto come ad esempio LIVEXLIVE. Oltre ad aver schierato un’ampia gamma di nomi importanti, permette vari tipi di biglietti, come quello VIP che dà la possibilità di accedere a registrazioni o di avere un dialogo virtuale con l’artista. 

 Maggiore interattività significa maggiore partecipazione e migliore fidelizzazione del pubblico. Lo sanno bene i giganti dello streaming e dei podcast: YOUTUBE e TWICH il primo affermato da anni nella trasmissione in diretta di concerti e festival e il secondo, nato prevalentemente per il mondo del gaming, sempre più rivolto all’aspetto musicale. Youtube da anni trasmette le live e le premiere di grandi artisti e con la pandemia ha raggiunto un apice, in termine di iscritti e contenuti, impareggiabile. Permette abbonamenti al canale dell’artista, pubblicità personalizzate e vendita di merchandising, eliminando il concetto di biglietto e premiando i creatori di contenuti prevalentemente in base alle views. Anche la più importante piattaforma di live streaming per gaming, twitch, basa gli introiti per gli artisti prevalentemente sugli abbonamenti ai canali, ma permette un’interattività ancora superiore, come eventi di creazione condivisa di album e scalette interattive decise in base alle richieste dei fan. 

Infine, spesso sono i singoli artisti ad auto regolarsi, offrendo Couch Tour, ovvero la possibilità per gli abbonati al proprio sito personale di seguire tutti gli streaming dei propri tour. Sulla stessa scia si muove chi sceglie di usufruire di Patreon, un semplice canale di abbonamento utilizzato da chi vuole lasciare i suoi live gratuiti sui socialnetwork, dando però la possibilità, a chi vuole e può, di supportarlo economicamente in base alle sue disponibilità. 

Nessuno sa ancora cosa ne sarà del mondo della musica nell’epoca post pandemica come non possiamo sapere come sarebbe stato il mondo senza il singolo evento dell’eruzione del Tambora. Ascoltare un concerto in presenza, con la folla che ci circonda e le luci che illuminano il palco resta un’esperienza inimitabile e romantica, ma l’interattività, la globalità della comunicazione e la personalizzazione totale dell’esperienza streaming, aggiungono valori un tempo inimmaginabili al concerto dal vivo e sembra difficile immaginare che il pubblico e gli artisti possano davvero rinunciare a questa possibilità. 

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