Il tour italiano dei Calexico
l duo desert rock finalmente di nuovo in Italia per due date esclusive ad Aprile
26 APRILE 2022 – ROMA – AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA w/ Guano Padano
27 APRILE 2022 – MILANO – ALCATRAZ w/ Guano Padano
Elogiati da NPR per il loro “indie rock tentacolare e cross-culturale”, i Calexico hanno trascorso
gran parte degli ultimi trent’anni esplorando polverosi confini musicali del Sud-Ovest dell’America e
creando canzoni singolari, cinematografiche, misteriose e grandiose tanto quanto i paesaggi
desertici che le hanno ispirate.
Fondata a Tucson (Arizona), dal chitarrista/cantante Joey Burns e dal batterista John Convertino,
la band è emersa per la prima volta ad un ampio pubblico a metà degli anni ’90, con una serie di
registrazioni avvincenti ed evocative che offuscavano la linea tra le loro radici rock e le influenze
Latine.
Joey Burns e John Convertino dei Calexico tornano con il loro brillante decimo album in studio, El Mirador; un promettente e caleidoscopico faro che punta al rock con riflessioni blues e suoni latinoamericani, in uscita l’8 aprile. Ritrovati nello studio a casa del compagno di band di lunga data Sergio Mendoza a Tucson, Arizona, l’ensemble ha registrato il disco durante l’estate del 2021, riuscendo a tirare fuori una delle produzioni più avvincenti e stravaganti degli ultimi anni. Convertino, che ora risiede a El Paso, e Burns, che si è trasferito a Boise nel 2020, riescono a far confluire nel disco ricordi cari dei
paesaggi del sud-ovest ai confini col deserto che li ha nutriti per oltre 20 anni.
“El Mirador è dedicato alla famiglia, agli amici e alla comunità”, afferma Burns; cantante, polistrumentista e co-fondatore di Calexico. “La pandemia ha messo in evidenza quanto abbiamo bisogno l’uno dell’altro e la musica sembra essere un modo per costruire ponti e incoraggiare l’inclusione e la positività. Questo si accompagna alla tristezza e alla malinconia, ma la musica accende il cambiamento e il movimento“. Oscillando tra ipnotici noir del deserto e vivaci sussulti di cumbia, l’album è permeato dal desiderio. Lavorando con amici e collaboratori ricorrenti, i Calexico mettono in evidenza le intersezioni sociali e linguistiche uniche che vivono al confine tra Stati Uniti e Messico e immaginano le magnifiche opportunità di un mondo senza confini. “L’album cerca di trasmettere apertura“, aggiunge Burns. “Guardati intorno. Se sei al nord, hai bisogno di un sud per vivere in equilibrio. Respiriamo tutti insieme“.
“C’è del romanticismo in questa musica“, dice Convertino, batterista e collega co-fondatore dei Calexico. “Quando guidavo per andare a Tucson e lavorare con Sergio e Joey, non avevo in mente nessuna idea specifica per una canzone.”
Burns e Convertino si esibiscono insieme da oltre 30 anni, condividendo un profondo amore per il jazz e di solito costruendo canzoni su basi di basso e batteria. Nonostante tutti questi anni, i Calexico si aprono ancora su nuovi orizzonti. El Mirador mette in mostra un lato più solare della band, tagliando due anni di nebbia pandemica con un’esplosione di ottimismo danzante. Scritto e registrato insieme a Sergio Mendoza (tastiere, fisarmonica, percussioni), l’album presenta influenze di cumbia, mariachi e un’abbondante quantità di suoni della diaspora che fioriscono in tutto il sud-ovest.
El Mirador si erge sia come punto di osservazione che come faro nell’oscurità; un’opportunità per cercare dentro di sé, riflettere sulle nostre connessioni con la Terra e la sua gente e, si spera, illuminare un percorso in avanti. Dopo decenni on the road, la musica di Calexico rimane sconfinata e romantica, guardando ancora l’orizzonte alla ricerca della loro prossima avventura.
Il trio formato da Alessandro Asso Stefana (chitarra con alle spalle un album da solista e collaborazioni con VINICIO CAPOSSELA e PJ Harvey), Zeno De Rossi (batteria, con alle spalle anche lui una collaborazione con Vinicio Capossela) e Danilo Gallo (basso) salirà sul palco dell’Alcatraz a Milano e dell’Auditorium Parco della Musica a Roma in apertura alla performance di Joey Burns e John Convertino.
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