Pink Moon: Demian Dorelli rende omaggio a Nick Drake

18.06.2021, di Marco Castellani
“Il mio sogno è suonare questo disco dal vivo, tutte le canzoni in una sola performance e riportare ancora in palcoscenico la musica di Nick Drake. La prima luna piena d’aprile che annuncia la primavera è chiamata la Luna Rosa. Dedico questo disco a mia figlia Lily nata sotto la luce di questa luna.”
Demian Dorelli
Pink Moon è l’ultimo dei tre album registrati dal cantautore inglese Nick Drake nella sua breve vita. Ne segna il ritorno allo stile più asciutto e frugale della registrazione in solitaria, senza ingombranti musicisti attorno e facendo coscienziosamente a meno delle elaborazioni sonore degli album precedenti. Il risultato è una seducente raccolta di canzoni nude e crude, tetre, profonde e allo stesso tempo illuminanti e incantevoli.
Demian Dorelli nasce nel gennaio del 1972. Un mese dopo la Island Records fa uscire Pink Moon che viene registrato nei famosi studi della Sound Techniques, giusto a due passi dalla casa natale dove Demian impara a suonare sul piano verticale. Più tardi, mentre studia musica a Londra e grazie al compagno di classe e amico Alberto Fabris, Demian conosce l’opera di Nick Drake. Il misterioso fascino di River Man e di Five Leaves Left avvince Demian per sempre.
La carriera musicale di Nick Drake, se si eccettua lo studio del pianoforte da bambino, comincia all’università di Cambridge, dove scrive le canzoni del primo album registrato tra una lezione e l’altra. Un’ulteriore coincidenza vuole che Cambridge sia la città dove attualmente vive anche Demian.
Ecco una questione rimasta aperta tra Demian e Alberto fin dai tempi del college: potrebbe un’opera perfetta come Pink Moon essere tradotta, senza rovinarla, dai tasti di un pianoforte? Sarebbe possibile immaginare l’etereo paesaggio sonoro di Drake in una forma diversa, capace di ricreare una tale opera maestra piuttosto che riprodurla? Non essendoci altro modo di risolvere la questione, Demian come pianista e Alberto come produttore, decidono di accettare la sfida e di provarci.
Così, nelle undici tracce di solo pianoforte, Demian esplora e rende omaggio a Nick Drake, alla sua maniera inconfondibile di suonare la chitarra, alle sue accordature sperimentali, al suo lirismo, alle sue lucenti melodie, attraverso una meditata distillazione e un’accurata trascrizione da uno strumento all’altro, facendo nascere l’intero spettro dei colori dalla tastiera in bianco e nero.
La principale intenzione di Demian nel suonare questi pezzi è quella di instaurare un’appassionante conversazione tra musicisti, tra passato e presente.
L’album è stato registrato agli studi della Real World di Peter Gabriel dal leggendario Tim Oliver, artefice di molti dischi fondamentali degli ultimi quarant’anni. La copertina è un’opera originale realizzata dall’artista e illustratore Franco Matticchio, autore della celebre copertina del New Yorker al passaggio del millennio. Così come la musica, il disegno è un omaggio a Pink Moon.
A proposito dell’uscita dell’album, sia Travor Dann – grande scrittore e radio giornalista inglese- che Pacifico- il noto cantautore italiano- hanno voluto lasciare un proprio contributo sul nuovo album in uscita.

TREVOR DANN – l’album di Dorelli è il punto di partenza di un viaggio teso ad esplorare fino a dove le visioni mistiche e melodiche di Nick Drake avrebbero potuto condurci
La musica di Demian mi piace molto. Il suo modo di suonare ha il lirismo e la giusta delicatezza che ci vogliono per interpretare al pianoforte la musica di Nick, pur mantenendone il drive ritmico, cosa altrettanto importante.
Le riletture stilizzate che Demian Dorelli dà alle canzoni contenute in Pink Moon, il terzo album di Nick Drake, ci dimostrano che il dotatissimo cantautore, morto nel 1974 a soli 26 anni, era molto di più che un chitarrista folk. Persino nei momenti cupi e desolati alla fine della sua vita in cui mise insieme i 27 minuti di musica che sarebbero diventati Pink Moon, riusciva a tenere sotto pressione la sua ambiziosa immaginazione.
Dunque l’album di Dorelli non è tanto un omaggio a Nick Drake quanto il punto di partenza di un viaggio teso a esplorare fino a dove le sue visioni ritmiche e melodiche avrebbero potuto condurci. Nick non era male al pianoforte – è lui a incidere quella semplice frase al piano nella title track – e a scuola suonava clarinetto e sassofono. Le sue dita forti e lunghe gli avevano dato un’inclinazione naturale per la chitarra acustica, che lui temprava con cura maniacale in accordature sempre diverse, cercando instancabilmente nuovi suoni e nuovi timbri. Voleva spiccare quel tipo di salto che Miles Davis aveva fatto nel jazz.
Un’altra prova della sapienza compositiva di Nick Drake è che non sentiamo la mancanza dei testi. Dorelli non si limita a ripetere i fraseggi melodici di Drake, ma ci dà un’idea di come avrebbero suonato se fossero stati concepiti come pezzi strumentali. Nick aveva anche un’inclinazione per le canzoni senza parole – ce ne sono due in Bryter Later, il suo secondo album, e una qui, la tetra e quasi arabeggiante “Know”, che Dorelli trasforma in un inno degno di Vaughan Williams.
Il Pink Moon originale è così spartano, così funesto e allo stesso tempo così trasparente sul tumulto interiore di un artista che sentiva la sua carriera e la sua salute andare a pezzi, da far sembrare immane il proposito di portare un po’ di luce e conforto in questa musica. Va quindi a onore di Damien Dorelli e della sua sensibilità di musicista questo album incantevole e gratificante, e che pure continua a interrogarci: cosa avrebbe potuto essere?
PACIFICO – DEMIAN, a spasso sulla Luna Rosa

C’è una distanza impossibile da calcolare tra le dita e lo strumento. È un mistero insolubile. Non devi suonare piano, non devi suonare forte… eppure, il modo giusto di suonare esiste. Demian lo conosce, tocca la tastiera come vuole essere toccata.
È sensibile. E chi meglio di un musicista sensibile poteva trasportare la musica di Nick Drake su un pianoforte? Quella musica che è uscita allo scoperto una sola volta nella storia della musica popolare, e che si è poi ritirata, e ora chissà dove sta. Musica sospesa sull’accordatura aperta, non triste, non lieta, irreale, piena di emozione e calore eppure pare più fredda che calda.
Demian può collegarsi con quella musica. È ammesso in quel club ristretto di musicisti che possono suonarla senza tradirla, senza scaldarla, senza ghiacciarla. È uno dei pochi astronauti che ha raggiunto la Luna Rosa.
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