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Luciano Linzi: «JAZZMI, la festa del jazz per tutti»

«Il jazz non una è mai stato una scatola chiusa. Anzi, è una musica che è risultato di influenze diverse, sempre aperta alle contaminazioni. Noi di JAZZMI ne siamo perfettamente consapevoli e portiamo avanti un festival che è dinamico, in cui c’è spazio per artisti famosi e sconosciuti, e per moltissimi concerti diffusi in tutta la metropoli per agganciare anche pubblici lontani. Non siamo puristi e vogliamo coinvolgere più persone possibile».

Di Luca Testoni

Luciano Linzi, direttore artistico di JAZZMI al pari di Titti Santini, sintetizza in poche battute la filosofia di una kermesse, giunta alla nona edizione, nata per portare il grande jazz a Milano, «una città che con questa musica può vantare un rapporto di lunghissima data».


«Senz’altro, l’edizione 2024, in programma dal 17 ottobre al 13 novembre, è nel segno di Miles Davis. Basti pensare all’omaggio che faremo l’11 di ottobre e che anticiperà la manifestazione», confida Linzi. «È un evento che da anni pensavamo di fare: proiettare il concerto del quintetto di Davis di cui facevano parte anche Wayne Shorter al sax, Herbie Hancock al piano, Ron Carter al contrabbasso e Tony Williams alla batteria al Teatro dell’Arte della Triennale, là dove si svolse nello stesso giorno di 60 anni fa. Abbiamo ottenuto dalle Teche Rai il filmato originale – remixato e migliorato per l’occasione – di quel live di una formazione che ha rivoluzionato non solo la storia del jazz, ma anche la storia della musica», va oltre il direttore artistico. «Saranno fatte tre proiezioni ad ingresso libero, proprio per permettere a tutti di poter vedere nel luogo che l’ha ospitato. Abbiamo previsto in abbinamento altrettante conferenze a cui parteciperanno anche gli eredi di Miles, i due figli Erin e Cheryl e il nipote Vince Wilburn jr.; Roberto Polillo, che mostrerà le foto scattate durante il concerto dal padre Arrigo; musicisti che hanno risentito influenza di quella musica come Enrico Rava, Enrico Intra e Claudio Fasoli; e musicologi del calibro di Ashley Kahn, Stefano Zenni e Luca Bragalini».


Un’altra produzione originale targata JAZZMI dedicata a Miles Davis sarà l’8, 9 e 10 novembre il Teatro Menotti. Si tratta dell’omaggio a “Israel Galván, Miles Davis’ Sketches of Spain”, altro capolavoro realizzato da Davis assieme a Gil Evans. Tutto è nato da un’idea del ballerino e coreografo spagnolo di flamenco Israel Galván Reyes e dal suo sogno di ballare sulle musiche sull’album del 1959-‘60, una delle pagine più alte della collaborazione fra due autentici giganti del jazz. Per rendere il sogno realtà, il produttore artistico-musicale Alberto Fabris ha contattato il trombettista, arrangiatore e direttore d’orchestra statunitense Michael Leonhart.


«Sempre nell’ambito di progetti commissionati ad hoc, segnalo quello che vede protagonista i Calibro 35 e che si chiama Jazzploitation», continua Linzi. Il quartetto, atteso il 21 ottobre al Dal Verme, «ha accettato la sfida di creare con il loro stile e il loro approccio, un omaggio al jazz. Non il jazz più celebrato, ma quello contaminato dal funk, dal rock, dalla psichedelia, dal soul; quello delle colonne sonore anni Sessanta e Settanta composte da Armando Trovajoli e Piero Piccioni, musicisti sono di estrazione jazzistica che portavano elementi jazz anche in ambiti diversi».


Scorrendo il cartellone della manifestazione si scoprono un’infinità di grandi nomi: «È vero», conferma il direttore artistico. «Per restare in Italia, spiccano i concerti del nuovo quintetto Fearless Five di Enrico Rava (il 10 novembre alla Triennale) e del nuovo trio di Franco D’Andrea con Roberto Gatto alla batteria e Gabriele Evangelista al contrabbasso (in Triennale l’8 novembre); il duo di pianoforti di Stefano Bollani con il finlandese Iiro Rantala (il 25 ottobre in Conservatorio) e l’omaggio di Danilo Rea alle dive della lirica (sempre nel teatro della Triennale, ma il 9 novembre. Segnalo anche lo show creato appositamente per JAZZMI da giovane e straordinario pianista Francesco Cavestri con il rapper Willie Peyote».


Sul fronte internazionale c’è solo l’imbarazzo della scelta: «Tra gli ospiti in cartellone figurano anche in questo caso numerosi big. Giganti della chitarra come Bill Frisell, Pat Metheny e Mike Stern; del sassofono come Chris Potter e Joe Lovano; del contrabbasso come Christian McBride e Dave Holland; e della batteria come Dave Weckl, Billy Cobham, Peter Erskine», snocciola i nomi Luciano Linzi, rimandando per date e location al sito di JAZZMI (
jazzmi.it). Per poi aggiungere: «Ma la forza di questo festival è sempre stata sin dall’inizio quella di sostenere musicisti che, utilizzando elementi della musica jazz, cercano di creare qualcosa che ancora non c’è», argomenta Linzi. «Artisti che volano alto, liberi da preconcetti e pregiudizi . Ne segnalo tre, i cui concerti meritano una segnalazione particolare: quelli dei britannici Nubiyan Twist e Albaster DePlume (entrambi alla Santeria Toscana 31 rispettivamente il 19 e 26 ottobre) e quello della statunitense Moor Mother (il 3 novembre alla Triennale). Andate a vederli, non ve ne pentirete».

 

Tutto il programma disponibile su: JAZZMI.IT

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