Festival di Villa Arconati, 36 anni nel segno (e nel suono) dell’altissima qualità
L’estate live milanese non può prescindere dalla longeva kermesse che si tiene nella splendida residenza del Settecento di Castellazzo di Bollate, alle porte della metropoli lombarda. Un cartellone fatto di tanta musica, ma anche di teatro e parole.
Di Luca Testoni
L’edizione numero 36 comincerà con il trasformista per antonomasia, Arturo Brachetti, l’uomo dai mille volti, chiamato ad aprire la rassegna organizzata dal Comune di Bollate, il prossimo 26 giugno, con “Arturo racconta Brachetti”.
Da qualche anno, una nuova tradizione ha occupato gli spazi della Villa: quella del concerto all’alba. Stavolta i riflettori saranno puntati su Cecilia: il 30 giugno alle 6 del mattino si esibirà con la sua arpa e la sua voce per dare un suono alla meraviglia dei colori dei giardini al sorgere del sole.
A seguire, una doppietta di live nel segno e nel suono della musica d’autore. Il primo luglio grande ritorno per Vinicio Capossela, che fu per prima volta a Villa Arconati nel 1995: in occasione del trentennale dell’uscita dell’album di debutto “Camera a Sud” ne eseguirà tutti e 13 i brani. Il 2 luglio salirà invece sul palco Mauro Pagani, che torna per l’occasione a suonare “Crêuza de Mä”, scritto a quattro mani con Fabrizio De André quarant’anni fa. L’ex violinista della PFM sarà accompagnato da un equipaggio di una mezza dozzina musicisti, per riproporre le avvolgenti sonorità, senza tempo e senza spazio, narrate nell’album che ha cambiato la carriera sua, di De André e della musica italiana tutta.
Altra doppietta il 7 e l’8 luglio: il 7 ci sarà il racconto in forma di recital teatrale e musicale di Massimo Finazzer Flory, che presenta “Vissi d’arte, vissi d’amor. Aspettando Giacomo Puccini”; l’indomani toccherà al cantautore anglo-italiano Jack Savoretti, in tour con il suo primo album in italiano, “Miss Italia”. Tra il 10 e l’11 luglio si alterneranno un altro grande della cantautorato tricolore, come Edoardo Bennato, e Teresa Salgueiro, la voce dei portoghesi Madredeus, da anni interprete solista, mentre il 12 luglio si chiuderà in bellezza con “Come suona una fotografia”, spettacolo scritto e narrato dal giornalista Mario Calabresi.
Info su: https://festivalarconati.com/