Diana Krall & Co, ecco i primi concerti dell’edizione 2025 di JAZZMI
JAZZMI raggiunge il prossimo autunno il ragguardevole traguardo delle 10 edizioni e svela i primi live di quello che è diventato il più jazz festival per antonomasia di Milano, nonché uno dei più importanti a livello italiano.
di Luca Testoni
Inizio col botto
Per la preview del 20 ottobre è stata convocata agli Arcimboldi Diana Krall. Con la sua voce calda e sofisticata, è considerata, e a ragione, una delle grandi signore del jazz contemporaneo. Per l’artista canadese sarà per la prima volta da ospite a JAZZMI.
Altro nome di rilevo è quello del carismatico sassofonista Shabaka Hutchings, la voce più rappresentativa del rinascimento jazz britannico, già ammirata negli anni scorsi. Il carismatico musicista originario della Barbados, ma da sempre a Londra, si esibirà al Conservatorio Giuseppe Verdi il 9 novembre. Sarà l’occasione per presentare il nuovo progetto a suo nome, Shabaka per l’appunto, con il quale prova a individuare nuove strade espressive per il jazz attraverso l’utilizzo di flauti e ance. “Perceive its Beauty, Acknowledge its Grace” è stato considerate dalla critica una sorta di nuovo inizio per il polistrumentista che si è fatto conoscere grazie al lavoro con altre tre sue band, vale a dire i Sons of Kemet, The Comet is Coming e Shabaka and the Ancestors.
In cartellone anche un tris di grandi nomi in ambito world music
È il caso del maestro di oud e compositore tunisino Anouar Brahem (il 26 ottobre al Conservatorio Verdi alla testa di un quartetto); dell’Orchestra Baobab (il 30 ottobre all’Alcatraz), storico ensemble di Dakar salito alla ribalta internazionale grazie a uno stile panafricano, risultato della presenza nel gruppo di musicisti provenienti da diversi Paesi (Senegal, in primis, ma anche Guinea-Bissau, Mali, Togo e Marocco) e di un sound che ha saputo unire ritmi latini e africani e influenze soul e jazz; piuttosto che del pianista e gran maestro del jazz sudafricano Abdullah Ibrahim (per lui doppio set col suo trio al Triennale Milano Teatro l’8 novembre).
Focus (come da tradizione) al jazz Made in London
Non solo Shabaka. Il circolo Biko ospiterà due show da tenere d’occhio. Il 24 ottobre suonerà il quartetto Yuuf, la cui ricetta sonora mette assieme psichedelia strumentale, groove Motown, ritmi dell’Africa occidentale e suggestioni ambient; mentre il 7 novembre toccherà alla cantante Summer Pearl, la “rising star” del jazz britannico. Senza dimenticare il trio di nu jazz di Norwich Mammal Hands, dal vivo al Triennale Milano Teatro il 5 novembre.
L’importante è sorprendere
Uno slogan che calza a pennello a Chris Thile: il 9 novembre in Triennale presenterà dal vivo brani tratti dal suo album solista “Bach: Sonatas and Partitas”, in cui rivisita dei pezzi più celebri di Bach rielaborati al mandolino. Ma anche all’australiana di Los Angeles Molly Lewis (il 29 ottobre all’Auditorium San Fedele), la miglior fischiatrice al mondo (sì, fischiettando si può fare jazz!).
La pattuglia italiana
Da appuntarsi la tappa del 27 ottobre al Teatro Dal Verme dei Quintorigo, riuniti in formazione originale con John De Leo alla voce, per festeggiare i 25 anni di “Rospo”, il primo vero album della ciurma romagnola la cui cifra stilistica era e resta la sperimentazione. Poi, il 4 novembre Triennale Milano Teatro ospiterà il sassofonista napoletano Daniele Sepe e il suo progetto Galactic Syndicate, in bilico tra il folk del nostro Mezzogiorno, jazz e anche rock. Il 9 novembre, sempre in Triennale, la milanese Artchipel Orchestra porterà in anteprima assoluta un concerto esclusivo dedicato a Misha Mengelberg, celebre pianista e compositore jazz olandese (anche se di origini ucraine), noto per le sue incursioni nell’improvvisazione libera. Ospite speciale il sassofonista e clarinettista Michael Moore della “Instant Composer Pool”, l’orchestra fondata nel 1967 dallo stesso Mengelberg.
E ancora…
Gli Headhunters, il leggendario ensemble jazz-funk statunitense fondato da Herbie Hancock e guidato dal percussionista Bill Summers e dal batterista Mike Clark, che un paio di anni fa festeggiato i primi 50 anni di carriera, si esibiranno in Triennale il 2 novembre. Il 6 novembre alla Santeria 31, fari puntati su un vincitore Grammy del calibro di Bilal, tornato in azione lo scorso anno con un doppio lavoro “surfando” tra soul, jazz ed elettronica. Sempre alla Santeria 31, ma l’8 novembre, ci sarà il concerto del trombettista e avanguardista jazz Takuya Kuroda.
Il 7 novembre doppio set in Triennale per il trio del contrabbassista israeliano Avishai Cohen e un altro doppio set, stavolta al Blue Note, con il trio del chitarrista jazz Pete Roth in cui spicca la presenza di Bill Bruford, leggendario batterista dei King Crimson e Yes.
Infine, il primo novembre in Triennale, incuriosiscono e un poco gli Huun-Huur-Tu, gruppo mongolo, originario della repubblica di Tuva, appartenente alla Federazione Russa. Dalla loro una
musica misteriosa e universale, una tradizione secolare, nonché un canto che viene da lontano eppure così contemporaneo che, a suo tempo, incantò Frank Zappa e Ry Cooder.
#CALLTOJAZZMI25 e JAM THE FUTURE
Sino al 18 maggio è aperta la #CALLTOJAZZMI25, call online rivolta a tutte le jazz band che vogliono candidarsi per esibirsi durante la decima edizione di JAZZMI.
Infine, torna JAM THE FUTURE, il contest collegato al festival e dedicato alle band under 35. Giunto alla sua settima edizione, si terrà come di consueto al Volvo Studio Milano. Quest’anno le giornate di audizioni raddoppiano, con due appuntamenti aperti al pubblico nel mese di settembre, mentre la consueta semifinale e la finale si terranno nel mese di ottobre. Il tema di questa nuova edizione è “Il Possibile Adiacente: Musica, Giovani e Futuro”. In collaborazione con Volvo Car Italia. Per informazioni e candidature per la CALLTOJAZZMI e JAM THE FUTURE visitare www.jazzmi.it
Info & Biglietti: www.jazzmi.it