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A Parma l’elogio alla lentezza della piccola orchestra Tindersticks

Dovessimo individuare un antidoto al logorio della vita moderna, tutta velocità e senza sosta, non sbaglieremmo a individuarlo nella musica dei Tindersticks.

Di Luca Testoni

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Nata nel solco di campionissimi del dream-pop come i Cocteau Twins, la formazione di Nottingham ha attraversato i decenni a cavallo tra i due secoli creando un inconfondibile sound orchestrale, prodigo di ballate dalle atmosfere oblique, spesso e volentieri malinconiche e notturne. Una sorta di poetico elogio della lentezza, nonché l’ideale contrappunto alle intime esplorazioni dell’animo umano opera del carismatico crooner e capobanda Stuart A. Staples.
Il 2024 sarà un anno speciale per i Tindersticks. Dopo aver dato alle stampe un paio di anni fa la raccolta dei primi 30 anni di onorata carriera, “Past Imperfect: The best of Tindersticks ‘92-‘21”, quest’anno hanno in serbo un nuovo, intenso capitolo del loro sognante viaggio musicale.
È vero, il titolo del quattordicesimo album ancora non c’è, ma il primo singolo uscirà ad inizio maggio (anche se un altro brano è stato messo a disposizione dei fan per una sola settimana attorno a San Valentino).
Di sicuro, potrete ascoltare le canzoni del nuovo lavoro in quella che al momento è l’unica data italiana del tour europeo e, cioè, il concerto del 31 ottobre ospitato al Teatro al Parco di Parma.
L’esibizione rientra a pieno titolo nel cartellone del festival “Il Rumore del Lutto”, la prima e più importante rassegna culturale in Italia e in Europa di ricerca e riflessione sul tema del lutto.

 

Info & Tickets: https://ponderosa.it/artist/tindersticks/

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