Andrew Bird in Italia: «Stavolta suono jazz col mio trio»
di Luca Testoni
«Negli anni Novanta vivevo a Chicago e passavo le notti ascoltando vecchi 78 giri di jazz e blues alla radio. Questa musica ha influenzato tutta la mia carriera, anche nei lavori meno jazz. Dopo tanti anni, ho sentito il bisogno di rituffarmi in quel mondo».
Così, ha parlato Andrew Bird, 51 anni, cantautore statunitense con l’inseparabile violino che, un po’ artigiano e un po’ illusionista, si è fatto conoscere per una vena autoriale davvero originale. Doti che gli hanno permesso di frequentare con spiccato camaleontismo il folk delle origini come lo swing, il rock come la musica da camera e persino il pop.
L’anno scorso, alla testa di un trio con i fiocchi, del quale fanno parte il batterista Ted Poor e il bassista Alan Hampton, ha dato alle stampe “Sunday Morning Put-On”, il suo album dalle sonorità jazz acustiche. Si tratta di un omaggio, attraverso interpretazioni personali e mai scontate, di brani immortali firmati da giganti che hanno influenzato la sua musica. Da Cole Porter a Duke Ellington passando per Rodgers & Hart e Lerner & Loewe. Un progetto in cui la voce e il violino del poliedrico mister Bird, nominato ai Grammy e apprezzato per il suo stile che fonde virtuosismo strumentale, songwriting d’autore e raffinate architetture sonore, raggiungono inedite profondità espressive.
Lui e il suo trio saranno protagonisti di un paio di concerti nel Belpaese: il primo luglio nel cortile della piazza della Armi al Castello Sforzesco di Milano e il giorno successivo, il 2 luglio, all’Anfiteatro del Venda di Galzignano in provincia di Padova.
Special guest in entrambe le serate sarà l’ottima cantautrice originaria della North Carolina Tift Merritt.
Info&Biglietti: https://ponderosa.it/artist/andrew-bird/