Swans: «Perdetevi nel nostro big sound!»
di Luca Testoni

Secondo il leader assoluto Michael Gira, il tour legato a “Birthing”, il nuovo (nonché diciassettesimo) album con base operativa a New York e in pista dagli anni Ottanta, sarà l’ultimo con la band in questa formazione allargata (della quale fanno parte anche Dana Schechter, Larry Mullins, Norman Westberg, Kristof Hahn, Phil Puleo, Christopher Pravdica). Una ragione in più per non perdersi i due concerti italiani di inizio novembre: il 3 al Teatro Nuovo di Ferrara e il 4 all’Auditorium Mahler di Milano. «Dopo questo tour, gli Swans continueranno in una forma ridotta, finché ne avrò le forze…», ha precisato Gira, 71 anni.
«È impossibile descrivere la nostra musica. Se attacco bottone con uno sconosciuto in aeroporto e mi chiede che tipo di musica facciamo, non so mai cosa dire. A volte rispondo: “È un sottile mix di rock, reggae, jazz, musica elettronica, heavy metal, funk, noise, ambient, New Age, punk e soprattutto folk, giusto per fare un po’ di chiarezza”. Comunque, la musica è nata come un’unica cosa nei primi anni Ottanta e da allora si è evoluta costantemente, al punto che sono sicuro che non riconoscereste la musica di oggi come la stessa band rispetto agli esordi, a parte il fattore costante della mia voce».
Volendo semplificare, è una specie di rock senza confini.
«Per me, è tutta una questione di suono amplificato in cui perdersi, e dell’effetto positivo che ha sulla mente e sul corpo. Ripensandoci nel corso dei decenni, lo vedo come un lento avanzare verso la presenza di Dio, verso l’abbandono totale. Oggigiorno, essere immersi nei vortici sonori che creiamo, soprattutto in un concerto dal vivo, è come essere trasportati dal respiro esalante del Creatore, o comunque da una forza molto più grande di noi. Una volta che ci mettiamo in moto, è la musica a trasportarci e a cambiarci, anziché il contrario. La seguiamo dove ci porta. Sembra un po’ altisonante, lo so, ma è proprio così che ci si sente».
Parlando a proposito del mastodontico album “Birthing”: «La musica non è stata, per la maggior parte, scritta per l’album. È stata eseguita, solo per un’esperienza in sé e per sé, per un pubblico dal vivo – ha chiosato Gira -. Siamo entrati in studio a tre quarti di tour e ci siamo esibiti in studio, poi, una volta completato il tour, ho preso quel materiale e l’ho ulteriormente orchestrato e modificato finché non è riuscito a stare sui lati di un disco. A una cosa non vengo mai meno: al volume, che ritengo sia il modo migliore per scomparire nella musica».
Scrivevano negli anni Ottanta: «I ruggiti strazianti di Gira echeggiavano contro un muro di suono brutale come l’hardcore, depresso come i Joy Division, stridente come la musica industriale, distorto come il rock psichedelico, rumoroso come l’heavy metal…». Molte cose sono cambiate, ma la filosofia musicale è rimasta la stessa.
Info&Biglietti: https://ponderosa.it/artist/swans/



