Sun Kil Moon, ballate dall’altra America
Outsider per scelta, Mark Kozalek, tra i nomi più longevi della scena cantautorale alternativa statunitense, porta in tour (anche) le canzoni del nuovo album “All The Artists”, uscito a inizio anno per l’etichetta discografica personale Caldo Verde Records
di Luca Testoni
Il cantastorie californiano è atteso da un poker di concerti nel nostro Paese ad ottobre: sarà al Lokomotiv Club di Bologna il 19; all’Astro Club di Fontanafredda (Pordenone) il 21; alla Vereinshaus di Caldaro (Bolzano) il 26; e da Largo a Roma il 27 ottobre.
Nell’ultimo lavoro del progetto solista (a proposito, il nome è un omaggio all’0ex pugile sudcoreano Moon Sung-kil), una raccolta di canzoni scritte negli utili anni e fatti uscire sporadicamente come singoli, prevale il registro introspettivo dell’ex leader dei Red House Painters, formazione indie folk-rock di San Francisco lanciata negli ormai lontani anni Novanta dall’allora label britannica 4AD. Una canzone dopo l’altra, mister Kozalek, chitarra allla mano, ci racconta Los Angeles dalla sua personalissima prospettiva. E il suo sguardo sulla città simbolo dell’America fatta di lustrini e pailettes che ha frequentato negli ultimi anni, ci appare a dire poco disincantato. Il bello è che il suo flusso di coscienza suggerisce riflessioni personali anche a chi lo ascolta. E non è da tutti.
A fare poi da contrappunto alle sue ballate, ridotte all’osso e nel segno e nel suono del minimalismo e in cui spicca il suo cantato ricco di pathos, si erge il fidato pianista ungherese Bence Domokos Molnar, al suo fianco anche nel tour di presentazione.
Info&Biglietti: https://ponderosa.it/artist/sun-kil-moon/