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Prima volta italiana per Florist

Da Brooklyn un indie-folk delicato e suonato con grazia.

di Luca Testoni

Esordio live tricolore per Emily Sprague e i suoi Florist. Il primo, nonché unico concerto nel nostro Paese della band di Brooklyn è fissato per la sera dell’11 settembre all’Arci Bellezza a Milano.


La trentunenne cantautrice originaria di Catskill, un paesino di montagna di 6 mila anime lontano 220 chilometri da New York, è alle prese con un giro per il mondo sulla scia dell’album “Jellyfish”. Sarà sul palco accompagnata dagli amici di sempre: il chitarrista Jonnie Baker, il bassista Rick Spataro e il percussionista Felix Walworth.


Se cercate una canzone d’autore delicata e contemplativa, intima (e intimista) e rilassata (e rilassante), caratterizzata da un delicato fingerpicking e accordi di pianoforte leggeri, allora mettetevi sulle frequenze sonore della signorina Emily. Il “suo” folk, che più intenso non potrebbe essere, in barba a un evidente, nonché spiccato minimalismo, spazia con grazia e leggerezza tra il quotidiano e il cosmico, il personale e il collettivo.


Il risultato è particolarmente efficace, anche perché riesce nell’impresa di emozionare, pur non facendo mistero della propria vulnerabilità e cantando sottovoce e suonando badando di non fare mai troppo rumore.


Attraverso le canzoni di “Jellyfish”, il quinto album, uscito la scorsa primavera, Emily Sprague prende spunto dalla medusa – animale antichissimo e misterioso (basti pensare che non hanno cervello, eppure imparano e hanno ricordi) e -, per ricordarci che in natura accadono cose inspiegabili e quasi magiche, di fronte alle quali non possiamo che rimanerne meravigliati. Spingendo più in là ragionamento, Sprague ci dice che il senso di meraviglia e di stupore ci deve accompagnare sempre nella nostra esistenza. Sia quando tutto gira per il verso giusto sia quando che le cose vanno male.

Info&Biglietti: https://ponderosa.it/artist/florist/

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