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Roy Ayers

Bio

Roy Ayers, nato a Los Angeles nel 1940, è uno tra i più importanti jazzisti post-bop nonché un pioniere del jazz-funk e dell’acid jazz. Compositore, vibrafonista, cantante e produttore è stato più volte definito “il padrino del neo soul”.

Ayers mostra sin da subito un’affinità naturale per la musica, complici i genitori Ruby Ayers, insegnante di pianoforte, e Roy Ayers Sr., trombonista. Già all’età di cinque anni suona al pianoforte pezzi di “boogie-woogie”. Dopo essersi interessato alla steel guitar, al flauto, alla tromba e alla batteria, si dedica definitivamente al vibrafono. La scelta di questo particolare strumento è segnata dall’incontro con Lionel Hampton, eccezionale vibrafonista dell’omonima Lionel Hampton’s Big Band, il quale, vista l’esuberanza di Ayers durante un suo concerto, decide di regalargli le sue bacchette. La Los Angeles in cui Roy Ayers cresce è il centro della Southern California Black Music, i cui ritmi e sonorità provengono dai numerosi locali notturni e pub, ma anche dalle case in cui vivevano i musicisti che ne popolavano la scena.

Dopo la collaborazione con il flautista jazz Herbie Mann nel 1966, Ayers fonda la sua band, Roy Ayers Ubiquity, nella prima metà degli anni Settanta. La sua produzione si sposta dal jazz-funk all’R&B come dimostrano Mystic Voyage (1975) e Everybody Loves the Sunshine (1976), entrambi prodotti dalla Polydor.

Nel 1979 Ayers si posiziona nella top ten della Billboard’s Hot Disco/Dance Chart con il singolo “Don’t Stop the Feeling”, poi racchiuso nell’album No Stranger To Love del 1980.

Nel 1988 appare nel brano “Love Will Save The Day” di Whitney Huston, prodotto da John “Jellybean” Benitez, con un assolo di vibrafono. Tra gli anni Novanta e il 2010, Roy Ayers annovera numerose e fondamentali collaborazioni come quella all’interno dell’album Stolen Moments: Red Hot + Cool (1994), prodotto dalla Red Hot Organization per aumentare la consapevolezza e i fondi a sostegno dell’epidemia di AIDS all’interno della comunità afroamericana, che viene poi premiato come Album dell’anno dal Time Magazine.

Ayers è anche fondatore di due etichette discografiche: Uno Melodic Records e Gold Mink Records. Nel 2004 pubblica i suoi due ultimi album: Virgin Ubiquity:Unreleased recordings 1976-1981 e Mahogany Vibes.

Il suo sound accattivante, fatto di sonorità jazz unite alla musica funk, rock, soul e latina, ha incantato il pubblico italiano, per il quale Ayers si è esibito nel dicembre 2017 in tre concerti, rispettivamente a Roma (MONK Roma), Bologna (Bravo Caffè) e Milano (DUDE CLUB).

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