Swans in Conservatorio: «E che rumore sia!»
Cupi e debilitati come il dark-punk britannico. Aggressivi e disperati come l’hardcore-punk americano. Brutali e cacofonici come la musica industriale. Pesanti e fragorosi come l’heavy metal. Dissonanti e indecifrabili come la no wave. Quando si cominciò a parlare dei newyorkesi Swans, e cioè nei primissimi anni Ottanta, erano questi, secondo la critica, gli ingredienti che contraddistinguevano il rock dell’indiscusso capobanda Michael Gira e della sua cricca indie fino al midollo.
di Luca Testoni

A lungo, specie tra gli anni Ottanta e Novanta, all’apice della creatività, sono stati considerati la band sperimentale più rumorosa del mondo. Chi li ha visti in azione dal vivo, non può davvero avere nulla da eccepire su questa definizione solo in apparenza esagerata.
A oltre 40 anni di distanza dal primo Ep, sembrerà impossibile, ma la tempesta sonora da sempre marchio di fabbrica dall’ormai quasi settantenne Gira non si è ancora placata.
Nonostante l’età che avanza, anche nell’ultimo tour, che per altro li riporta nel nostro Paese l’11 di novembre nel prestigioso scenario del Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano sulla scia dell’album “Beggar”, composto nel pieno della pandemia, il rock Swans resta un’esperienza dal vivo vietata ai deboli di cuore (e d’orecchio…). Preparatevi ad ascoltare un potentissimo quanto pirotecnico muro sonoro. Tra atmosfere tese e tutto fuorché pacificate, vorticosi e continui saliscendi, dissonanze, melodie ipnotiche e… il cantato dal tono salmodiante di Gira. Per farla breve: suoni maestosi, che hanno il potere di incantare e turbare allo stesso tempo.
Accanto al “direttore” Michael Gira (voce e chitarra) troviamo un’ottima “orchestra noise” di cui fanno parte il batterista Phil Puleo, il chitarrista Kristof Hahn, il percussionista Larry Mullins, e i bassisti Dana Schechter e Christopher Pravdica.
Info & Tickets: https://ponderosa.it/event/milano-it-58/



