Yann Tiersen dal vivo in Italia. Quando l’importante è… non ripetersi.
di Luca Testoni

Sì, lo si può dire senza timore di smentita: Yann Tiersen appartiene a quella schiera di musicisti che avrebbe tranquillamente potuto vivere di rendita. D’altronde, in Francia era ed è un’istituzione. E anche nel resto del mondo le cose non vanno poi così malaccio.
Apprezzato per le colonne sonore (romanticamente malinconiche) di due film campioni d’incasso – il francese “Il favoloso mondo di Amélie” e il tedesco “Good Bye Lenin!” – e per oltre una dozzina di produzioni discografiche a suo nome -, poco a poco il compositore bretone ha raggiunto lo status di campionissimo del pianismo contemporaneo europeo, apprezzato tanto dai rocker quanto da chi si sente più a suo agio con la classica, grazie al suo essere volutamente in bilico tra romanticismo e post-rock, minimalismo e sonorità debitrici della tradizione folk.
A un certo punto della carriera questo polistrumentista patentato (suona indifferentemente pianoforte, vibrafono, clavicembalo, violino, fisarmonica, chitarra e mandolino), con quartier generale su un’isola-rifugio nell’Atlantico, al largo della Bretagna, ha però deciso che voleva provare altre strade, cominciando ad approfondire il rapporto tra il pianoforte e l’elettronica. Un rapporto nel quale, con il passare degli anni, il pianista sembra aver lasciato sempre più spazio all’elettronicista.

Intendiamoci, le melodie le costruisce ancora al piano, ma sempre più spesso le sue composizioni passano essenzialmente dalle sue magie con l’armamentario di strumenti elettronici analogici e modulari che è andato ad assemblare nel corso degli ultimi anni.
E la produzione discografica recente ne è la diretta conseguenza: dall’album “Kerber” passando per il nuovissimo “11 5 18 2 5 18” in uscita il 10 giugno per l’etichetta londinese Mute, in cui i campioni di pianoforte opportunamente manipolati e trattati sfociano in sonorità ambient-elettroniche a dire poco ipnotiche.
Sonorità che proporrà dal vivo a luglio con cinque concerti nel nostro Paese: dagli Arcimboldi di Milano (il 10) al Parco Certosa Collegno di Torino (il 14), passando per la Cavea dell’Auditorium Parco della Musica di Roma (l11), l’Atrio dell’Ateneo Bruni di Martina Franca (il 12) e il Parco Caserme Rosse di Bologna (il 13).
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