Undiscovered e Cinema, un binomio tutto da scoprire

24.09.2021, di Luca Testoni
In attesa di farci deliziare da nuove composizioni, perché non scoprire o, perché no, riscoprire i due album di Ludovico Einaudi usciti tra il 2020 e il 2021?
Nel caso di “Undiscovered” siamo di fronte ad una corposissima selezione che assembla brani inediti e brani già pubblicati, scelti personalmente dal maestro per dare più visibilità anche a composizioni rimaste un po’ più in penombra durante la sua carriera musicale. «Per me è stato bello guardare indietro, rispolverare i miei ricordi, essere sorpreso e in qualche modo riscoprire me stesso, e comporre una nuova collana fatta di pietre del mio passato», ha scritto Einaudi parlando a proposito di questo lavoro.
In scaletta, una ventina di brani tra esecuzioni dal vivo di brani come “La Nascita” (a Berlino) e “In un’altra vita” (alla Scala di Milano); un remix di “Experience” del produttore di Philadelphia Paul “Starkey” Geissinger; la cover di “Lady Jane” dei Rolling Stones; una versione vocale di “Nuvole bianche”; la colonna sonora di “The Third Murder”, in precedenza pubblicata solo in Giappone; e svariate collaborazioni: dai fratelli berlinesi Ronald e Robert Lippok al maliano Ballaké Sissoko passando per la cantante delle isole Fær Øer Greta Scavo Bech. In estrema sintesi: 25 anni di carriera condensati in 90 minuti di musica per celebrare il talento e la versatilità di un artista divenuto nel frattempo il musicista di classica-contemporanea più ascoltato in streaming al mondo.
Poi c’è “Cinema”. Un’altra compilation (una volta si diceva così, ricordate?). Che cosa dire? È la prova provata del connubio, consolidatosi nel corso degli anni, tra la musica di Einaudi e il mondo del cinema (e della tv). Tra brani (ben 28 nella versione cd) estratti dai suoi dischi e composizioni scritte ad hoc per il grande schermo. Unico comune denominatore: la musica di Ludovico non conosce barriere e piace ai registi da una parte e dall’altra dell’Atlantico. I suoi pezzi sono finiti nella colonna sonora di “Aprile” di Nanni Moretti e in quella di produzione indipendente come “This is England” (e nel suo sequel televisivo “This is England 90”) o di “The Third Murder” del giapponese Hirokazu Koreeda; in campioni di incassi francesi come il toccante “Quasi Amici”, così come nel recente premio Oscar “Nomadland”, dove lo spirito nomade tipicamente made in Usa trova ideale contrappunto nelle creazioni sonore del compositore piemontese.
Due gli inediti che rendono questa raccolta molto appetibile agli appassionati di Ludovico: la title track del film di Russell Crowe “The Water Diviner” e “My Journey”, estratto della splendida colonna sonora di “The Father”, pellicola con la quale Anthony Hopkins si è aggiudicato l’Oscar come miglior attore.
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