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“My Window”, il nuovo disco di Demian Dorelli

di Luca Testoni

Così, di primo acchito, verrebbe da dire una sola cosa: sembra – anzi no, è – un disco come quelli di una volta. Molto bello da ascoltare, ma altrettanto bello da vedere. Merito delle tavole realizzate ad hoc, personalissime interpretazioni del noto illustratore Fabrizio Matticchio delle nove composizioni.

 

Si parla di “My Window”, secondo album che porta la firma del pianista-compositore Demian Dorelli, pubblicato da Ponderosa Music Records e prodotto dall’amico di lunga data Alberto Fabris (a lungo collaboratore musicale e produttore di Ludovico Einaudi e già in cabina di regia al tempo dell’esordio di Dorelli dal titolo “Nick’s Drake Pink Moon).

Impresa non da poco, l’altro Dorelli (l’auspicio è quello di eguagliare la popolarità dell’indimenticabile Johnny, crooner ante litteram di casa nostra…), figlio di un fotografo di moda italiano e di una ballerina di danza classica inglese, è riuscito in un’impresa mica semplice: assemblare un album di piano solo ad altissimo tasso di originalità. Originalità sia dal punto di vista compositivo sia per quel che concerne gli intrecci melodici. 

Sempre in equilibrio tra folk colto e classica contemporanea, Demian, ispirandosi in modo esplicito a grandi pittori come Vermeer e David Hockney, ritrae il mondo attraverso una finestra, tratteggiando da par suo le emozioni che accomunano noi umani, tra presente e ricordi del passato. 

Precisato che i brani sono stati incisi in cinque giorni tra i vigneti di negramaro al Sudestudio di Guagnano, nel cuore del Salento, Dorelli punta al bersaglio grosso: a conquistarsi uno spazio al sole tra i nomi di vertice del pianismo pop contemporaneo.

 

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