Ludovico Einaudi svela “The Summer Portraits”
«I love your music». Immaginate l’emozione di Ludovico Einaudi quando si è trovato di fronte a Paul McCartney, uno dei suoi grandi idoli, e il sir di Liverpool ha manifestato tutta la propria ammirazione per la musica del maestro. Un’emozione fortissima per il pianista e compositore torinese, il musicista classico con più streaming al mondo. Che, c’è da esserne convinti, gli avrà dato una carica incredibile per affrontare un 2025 che, così a prima vista, si preannuncia parecchio denso.
di Luca Testoni
Preceduto dai due splendidi singoli “Rose Bay” e “Pathos”, il 31 gennaio esce il suo album di inediti numero 17, “The Summer Portaits”. Poi, a partire dal 17 febbraio, con un concerto sold out a Rotterdam, prenderà il via un lungo tour mondiale. Sono state ufficializzate una sessantina di date, che toccheranno l’Europa, l’Asia e l’America. Tra le chicche, i cinque concerti consecutivi alla Royal Albert Hall di Londra tra fine giugno e i primi di luglio. Mai successo a un pianista classico. Senza dimenticare che a novembre non mancheranno happening a sorpresa per festeggiare come si deve i suoi “primi” 70 anni…
“The Summer Portaits” non delude le attese. Già, perché le sue nuove composizioni strumentali, dove l’intimo, il personale e l’universale diventano un tutt’uno, ci regalano una versione di Einaudi mai così solare e immediata.
Stavolta, lo spunto è arrivato da una vacanza estiva trascorsa all’isola d’Elba in una casa decorata con sorprendenti dipinti a olio: «Ognuno ha la sua versione dei ritratti estivi», ha raccontato il compositore che tra i suoi vari meriti ha avuto anche quello di avvicinare i giovani alla musica classica. e contemporanea. «Ognuno di noi ha un album di ricordi estivi, specie quelli trascorsi quando si è bambini con la famiglia. Il mio album è il ritratto musicale di quel tempo per noi tutti infinito e meraviglioso».
Ora i suoi “dipinti in musica” – 13 in tutto -, se possibile ancora più ricchi e vari rispetto alle produzioni più recenti, ma dal sempre inconfondibile approccio impressionistico, sono pronti per essere svelati.
Registrato durante il suo “never-ending tour” e un po’ nei mitici Abbey Road Studios di Londra e nello studio casalingo a Dogliani, nelle Langhe, Ludovico Einaudi, oltre ad avvalersi della sua squadra di fidati musicisti (Federico Mecozzi al violino e alla viola; Redi Hasa al violoncello; e il polistrumentista Francesco Arcuri), ha ospitato nel nuovo disco il virtuoso francese del violino barocco Theótime Langlois de Swartee e gli archi della Royal Philharmonic Orchestra diretti da Robert Ames.
Info e biglietti: https://ludovicoeinaudi.com/concerts/