Korwar, il nu-jazz che guarda al futuro fa tappa a Torino e a Roma
di Luca Testoni
Triplo live in terra italiana per Sarathy Korwar, il compositore e batterista-percussionista statunitense di origini indiane, da tempo con base operativa a Londra, tra i musicisti più apprezzati di una scena, quella del cosiddetto nu-jazz britannico, che continua a brillare per approccio innovativo e gusto per le contaminazioni a dire poco sorprendente.

Si inizia il 29 aprile con un concerto al Bunker di Torino; quindi, il giorno successivo, doppio show, prima alle 18 e poi alle 21, alla Casa del Jazz di Roma.
Korwar, classe 1987, collaboratore di lungo corso di giganti della scena jazz contemporanea come Shabaka Hatchings (leader degli ottimi Sons Of Komet) e di Kamasi Washington, sarà nel nostro Paese alla testa di un trio del quale fanno parte anche Tamar Osborn (sax baritono) e Alistair Macsween (sintetizzatori).
In scaletta i brani dell’ultima fatica discografica, l’album “Kalak” (The Leaf Label), il terzo capitolo della sua discografia solista uscito nel 2022, prodotto dallo statunitense Dj Photay e inciso ai Real World Studios di Bath, una sorta di viaggio mistico alla ricerca di una comunione spirituale tra popoli e generazioni contrassegnato da una stratificazione di suoni ad alto tasso di improvvisazione in cui c’è spazio per elettronica, nu-jazz, afrobeat e influenze folk indiane. Della serie, il futuro è adesso.
Info & Tickets: https://ponderosa.it/artist/sarathy-korwar/