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Kamasi Washington, l’ultimo gigante del jazz di scena all’Alcatraz

Lo scorso ottobre il concerto del carismatico sassofonista Kamasi Washington avrebbe dovuto aprire l’edizione 2024 di JAZZMI.

di Luca Testoni

 

Causa un serio problema fisico, l’esibizione all’Alcatraz di Milano del quarantaquattrenne tenorista di Los Angelese della sua straordinaria band, il collettivo West Coast Get Down, è slittata al prossimo 22 aprile. Poco male: sarà comunque la chiusura più che degna di un’edizione da applausi.

Nello show (a proposito: c’è ancora qualche biglietto in vendita!) ci sarà sicuramente spazio anche per le nuove composizioni del doppio “Fearless Movement”, forse il più accessibile dei suoi album, uscito lo scorso autunno. Un lavoro (86 minuti di musica per una dozzina di brani, niente a che vedere con le tre ore e mezza del suo acclamato triplo album “The Epic”…) con il quale ha spinto l’acceleratore sull’aspetto ritmico, pur rimanendo sempre fedele a un’idea incrollabile di jazz visionario, ad alto tasso spirituale e contaminato, come dimostrano i continui sconfinamenti in sonorità funky, rap ed elettroniche.

Per l’occasione, ha coinvolto un cast di collaboratori eccellenti: dall’ottantatreenne guru del funk George Clinton al rapper-flautista André 3000, passando per il bassista Thundercat e DJ Battlecat, tra i grandi della scena hip-hop della West Coast californiana.

Di sicuro, il gigantesco e ieratico sassofonista dalla pettinatura afro e dalle vesti sgargianti ha avuto il merito di aver dato il là a una piccola rivoluzione in un periodo storico in cui i grandi classici del jazz continuano a vendere di più delle avanguardie: ha infatti gettato un ponte tra il jazz dei puristi e il jazz delle nuove generazioni.

Di più, è riuscito a incarnare l’eredità dei giganti che hanno plasmato questa musica e, come un vero tedoforo, a portare la loro “luce” attraverso il tempo. La sua musica, potente e delicata, riecheggia le anime del passato aprendo le porte all’infinito. È quel sacro legame tra tradizione e futuro, lo spirito del jazz rinato per sempre. Perché il jazz, seguendo il messaggio di Kamasi Washington, non muore mai. Al contrario, si rigenera e assume sempre forme nuove.

Info e biglietti: https://jazzmi.it/events/kamasi-washington-2/ 

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