Il Jazz e il futuro, il Futuro del jazz
18.09.2021, di Martina Iacoangeli
Jazz e nuove generazioni, nuove generazioni e jazz: due universi che spesso sembrano così lontani, ma che invece si incontrano più spesso di quanto pensiamo.
Il jazz, d’altronde, è un genere di musica particolare, sempre in trasformazione che vive dei lasciti dei grandi maestri del passato, certo, ma che oggi è un vero e proprio manifesto del significato di “cambiamento”. Il jazz, come una spugna, assimila ciò che lo circonda: la storia, i paesaggi, l’evolversi dei percorsi umani e le necessità sociali. In questo continuo mutamento deve, senza possibilità d’appello, guardare al futuro.
Lo ha ben appreso il Maestro Enrico Intra, una vecchia conoscenza di Ponderosa, non solo perché se il jazz ha la sua propria conformazione oggi lo si deve, in parte, alla sua personalità artistica. La spiccata sensibilità artistica del Maestro, infatti, lo ha portato negli anni a sviluppare un profondo senso di responsabilità verso le generazioni di giovani jazzisti. Attraverso l’insegnamento, certo, Intra è Direttore dei Civici Corsi di Jazz di Milano, presso la Civica Claudio Abbado, eccellenza nazionale. Il suo spingere (letteralmente) avanti i protagonisti del jazz del futuro non si poteva certo fermare alla formazione “tecnica” (e se qualcuno di voi ha avuto il piacere di conoscerlo può facilmente comprendere che “fermarsi” non rientra nel vocabolario del noto pianista).
Ventisei anni fa Intra da vita al progetto “Break in jazz”, uno strumento che intende valorizzare (sul serio) i più virtuosi studenti ed ex studenti dei Civici Corsi per inserirli a 360° nel mondo del lavoro. Un lavoro che troppo spesso è considerato di “serie B”, quello del musicista. Intra prende accordi con partner e istituzioni, organizza spettacoli e concerti, scrittura i ragazzi per i suoi concerti, li stimola e li accompagna nel mondo.
Break in Jazz coniuga formazione e produzione. È una tappa importante per i ragazzi che dovranno calcare le scene dei teatri tra qualche anno ed è un chiaro segnale di rottura con una mentalità, che non va più condivisa, che il jazz sia dei vecchi, per i vecchi. Il jazz può essere sperimentazione e avanguardia, riflessione di temi importanti, rinascita e coraggio, senza dimenticare, si, la fondamentale tradizione del passato, ma tenendo ben presente quello che arriverà.
Intra si lega, così, a Ponderosa e Ponderosa risponde entusiasta con JAZZMI, il festival jazz di Milano che è alle porte (21 – 31 ottobre 2021) e che, per preparare il suo pubblico a dieci giorni di grandi spettacoli tra grandi artisti, giovani jazz band, laboratori, incontri, arte e molto altro, presenta insieme ai Civici Corsi di Jazz 22 clip dedicate al jazz del futuro. Ogni clip contiene un “mini concerto” di alcuni tra gli studenti della scuola e un’intervista al loro insegnante.
Un’eccezionale playlist, dimostrazione dell’instancabile lavoro di promozione di Intra verso i giovani talenti della Civica e dell’estrema attenzione a questo tema di JAZZMI stesso, da ben sei anni.
“Il jazz, gli strumenti, gli insegnanti” è una testimonianza collettiva dell’impegno di tante realtà: del festival JAZZMI, che ogni anno dedica gran parte della sua programmazione autunnale alle giovani e giovanissime jazz band selezionate ad hoc dalla direzione artistica del festival e che durante l’anno produce eventi speciali a tema “futuro”; della Civica Scuola di Musica Claudio Abbado e del pionierismo di Intra; dei ragazzi e del loro coraggio ad intraprendere percorsi complessi in un complesso periodo storico.
Non ci resta altro che augurarvi buona visione, 22 volte qui e più di 80 volte dal 21 al 31 ottobre con JAZZMI 2021.