“I Lie To You”, il folk in purezza di Micah P. Hinson
Di Luca Testoni
Avrà pure mentito, parafrasando il titolo del suo ultimo, intenso album, “I Lie To You”, il primo inciso per Ponderosa Music Records e in uscita in versione fisica e digitale il 2 dicembre 2022. Ma su una cosa, statene certi, non dice bugie questo ex ragazzo cresciuto tra non pochi guai giù nel lontano Texas: il suo è folk in purezza. Guai a dire il contrario. Un cantautorato a denominazione da origine controllata, tra folk e alternative country-rock.

“I Lie To You” è un racconto immaginifico e molto personale al tempo stesso in cui mette a nudo passione e sofferenza, fragilità e poesia. Ad arricchire il tutto il suo inconfondibile approccio sospeso tra ironia e visionarietà. Approccio che lo rende speciale e, perché non rimarcarlo, una spalla sopra la maggior parte dei colleghi d’Oltreoceano.
Per la sua ultima fatica, il menestrello-chitarrista originario di Memphis ha scelto l’Irpinia, complice l’invito di Vinicio Capossela a partecipare al suo “Sponz Fest”. Cinque giorni e cinque notti di full immersion in una terra aspra e montana che in apparenza non sembrerebbe avere non avere nulla a che fare con il suo immaginario da polveroso West da lui cantato. Il risultato? Da brividi (e non si esagera…). Anche perché Micah P. Hinson ha potuto contare su una band davvero speciale. A cominciare dal chitarrista Stefano “Asso” Stefana, qui nelle vesti anche di produttore dell’album.

Ma Stefana non è l’unico, storico collaboratore di Capossela che ha partecipato alla stesura e alla registrazione del disco; nella formazione figura anche Raffaele Tisero, virtuoso della viola d’amore, strumento che conobbe una grande fortuna tra Seicento e Settecento, nonché arrangiatore e direttore d’orchestra per gli album del buon Vinicio “Ballate per uomini e bestie” e “Bestiario d’amore”. Tra i musicisti in squadra anche un appassionato del genere americana come l’eccellente batterista Zeno De Rossi e un contrabbassista da molti considerato uno dei grandi del jazz contemporaneo, vale a dire Greg Cohen, già nella band di un fantastico irregolare come John Zorn.
Ma è irregolare è anche Micah P. Hinson. Con quella voce un po’ così, roca e vagamente baritonale, con cui è solito offrire uno sguardo sull’esistenza senza filtri. Tra disincanto e compassione.
Ascolta il nuovo disco al link https://orcd.co/62dqda9