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Stefano Bollani

Tour

Roma [Shades of Chet] – IT
6.06.2025
Casa del Jazz
Roma [Shades of Chet] – IT
7.06.2025
Casa del Jazz
Ascoli – IT
8.06.2025
Piazza del Popolo
Merano – IT
19.06.2025
Giardini Trauttmansdorff
Cremona – IT
20.06.2025
Auditorium Giovanni Arvedi
Lugo (RA) – IT
21.06.2025
Pavaglione
Bergamo – IT
22.06.2025
Lazzaretto
Venezia – IT w/Trilok Gurtu
25.06.2025
Teatro Goldoni
Verona – IT w/Trilok Gurtu
29.06.2025
Teatro Romano
Spoleto (PG) – IT
6.07.2025
Piazza Duomo
Carpi – IT
9.07.2025
Piazzale Re Astolfo
Pescara – IT
11.07.2025
Porto Turistico
Perugia – IT
12.07.2025
Arena Santa Giuliana
Roma – IT
13.07.2025
Auditorium Parco della Musica
Pompei – IT
14.07.2025
Anfiteatro degli Schiavi
Milano – IT
16.07.2025
Castello Sforzesco
Rende – IT
18.07.2025
Anfiteatro dell'Università
Reggio Calabria – IT
19.07.2025
Piazza del Popolo
Sepino (CB) – IT
27.07.2025
Parco Archeologico
Taranto – IT
28.07.2025
Chiostro Ex Convento di Sant'Antonio
Mola di Bari – IT
29.07.2025
Arena Castello
Ravello (SA) – IT
31.07.2025
Villa Rufolo
Rosà (VI) – IT
6.08.2025
Villa Dolfin Boldù
Cervo (IM) – IT
8.08.2025
Chiesa San Giovanni
Castelnuovo di Garfagnana – IT
9.08.2025
Fortezza di Mont'Alfonso
Danish Trio – Berchidda (SS) – IT
11.08.2025
Piazza del Popolo
Danish Trio – Follonica – IT
13.08.2025
Teatro Le Ferriere
Danish Trio – Viterbo – IT
14.08.2025
Teatro di Ferento
Noto (SR) – IT
21.08.2025
Scalinata della Cattedrale
INFO |
Pollina (PA) – IT
22.08.2025
Teatro Pietra Rosa
Castelvetrano (TP) – IT
23.08.2025
Templi di Selinunte

Bio

Musicista eclettico e geniale, compositore, pianista jazz e classico, Stefano Bollani sale sul palco per imparare qualcosa ogni sera, anche perché “è più economico che pagare uno psicanalista”. Cerca stimoli ovunque, in tutta la musica del passato ma soprattutto esplora il presente, l’attimo, improvvisando a fianco di grandi artisti come il suo nobile mentore Enrico Rava, Richard Galliano, Bill Frisell, Paul Motian, Chick Corea, Hamilton de Holanda. Con lo stesso animo si inserisce all’interno di orchestre sinfoniche quali la Gewandhaus di Leipzig, la Scala di Milano e l’Orchestre National de Paris, lasciandosi prendere per mano da direttori coraggiosi e entusiasti come Riccardo Chailly, Krjstian Jarvi, Daniel Harding. E ancora dal teatro alla radio e la televisione, fino ad arrivare all’editoria, Stefano Bollani si cimenta nei progetti più diversi con una verve e un sense of humour che magnetizzano il suo pubblico.

Nato a Milano il 5 dicembre 1972, all’età di sei anni comincia a studiare pianoforte. Esordisce professionalmente a quindici anni. Studia jazz con Luca FloresMauro Grossi e Franco D’Andrea. Dopo il diploma di conservatorio conseguito a Firenze nel 1993 sotto la guida del maestro Antonio Caggiula e una breve esperienza come turnista nel mondo della musica pop (con Raf e Jovanotti, fra gli altri) si afferma nel jazz, salendo sui palchi più prestigiosi del mondo (da Umbria Jazz al festival di Montreal, dalla Town Hall di New York alla Fenice di Venezia, dal Barbican di Londra e la Salle Pleyel di Parigi fino alla Scala di Milano) e collaborando con grandissimi musicisti tra cui Richard GallianoPhil WoodsLee KonitzChick Corea, col quale ha dato alle stampe il disco live Orvieto (ECM, 2011) e poi ancora Gato BarbieriBill FrisellJohn AbercrombiePat MethenyBobby McFerrinSol GabettaFred HerschMartial SolalChano DominguezChucho ValdésGonzalo RubalcabaUri CaineDiego SchissiIgudesman & JooMiroslav VitousAldo RomanoJimmy CobbRoy HaynesMichel PortalLuis BacalovRiz Ortolani

Fra le tappe della sua carriera, fondamentale è la collaborazione iniziata nel 1996 – e da allora mai interrotta – con il suo mentore Enrico Rava, al fianco del quale tiene centinaia di concerti e incide ben tredici dischi. I più recenti: Tati (ECM, 2005), in trio con Paul Motian alla batteria, (disco dell’anno per l’Académie du jazz francese), The Third Man (ECM, 2007), (miglior disco dell’ anno per la rivista americana “Allaboutjazz” e per l’italiana “Musica Jazz”) e New York days (ECM, 2008), in quintetto con Mark TurnerLarry Grenadier e Paul Motian (disco dell’anno per “Musica Jazz”).

Il referendum dei giornalisti della rivista specializzata “Musica Jazz” lo proclama miglior nuovo talento del 1998; in quel periodo, mentre guida il proprio gruppo, L’orchestra del Titanic, si lancia nella realizzazione di un disco-spettacolo in omaggio alla musica leggera italiana degli anni ’30-’40 (Abbassa la tua radio con Peppe ServilloIrene GrandiMarco ParenteBarbara CasiniRoberto Gatto e tanti altri cantanti e musicisti).

Negli anni collabora, live e in studio, con musicisti sperimentatori e ‘di frontiera’ (Hector ZazouGiovanni SollimaElliot SharpZeena ParkinsSainhko Namcythclack), ma presta il suo pianoforte anche al mondo della canzone (Elio e le storie teseSamuele BersaniDaniele SilvestriMassimo RanieriJohnny DorelliLuciano PavarottiAndrea BocelliPaolo BenvegnùJoe BarbieriBandabardò, in particolare Irene Grandi, con la quale realizza il disco Irene Grandi e Stefano Bollani (Carosello, 2012).

Particolarmente fuori dai canoni risultano alcuni suoi lavori come La gnosi delle fanfole, nel quale mette in musica le surreali poesie di Fosco Maraini insieme al cantautore Massimo Altomare (1998); Cantata dei pastori immobili, oratorio musicale per quattro voci, narratore e pianoforte, realizzato su testi di David Riondino (2004); il disco di canzoni scandinave Gleda (Stunt Records, 2005), realizzato in Danimarca in compagnia di Jesper Bodilsen al basso e Morten Lund alla batteria, due musicisti con cui dal 2004 ad oggi forma un trio affiatato.

È produttore artistico e arrangiatore di un disco del cantautore Bobo Rondelli (Disperati intellettuali ubriaconi, Arroyo, 2002), grazie al quale ha vinto il ‘premio Ciampi’.

Per la prestigiosa etichetta francese Label Bleu realizza quattro dischi a suo nome: un omaggio allo scrittore Raymond Queneau, registrato in trio con Scott Colley e Clarence Penn (Les fleurs bleues, 2002), un disco in completa solitudine (Småt småt, 2003, segnalato dalla rivista inglese “Mojo” come uno dei migliori dieci dischi jazz dell’anno), un disco per trio jazz e orchestra sinfonica con Paolo Silvestri ad arrangiare e dirigere l’Orchestra Regionale Toscana (Concertone, 2004), un doppio album (I visionari, 2006) col suo nuovo quintetto piu’ Mark FeldmanPaolo Fresu e Petra Magoni come ospiti.

Ideatore della rassegna Vivere Jazz Festival di Fiesole (FI), ne è stato direttore artistico dal 2005 al 2007.

Le sue produzioni più recenti sono Big Band! (Verve, 2013), con la NDR Big Band di Amburgo diretta e arrangiata da Geir Lysne, disco vincitore dell’’ECHO Preis’ 2013; Joy In Spite Of Everything(ECM, 2014), disco dell’anno per la rivista “Musica Jazz”; Sheik Yer Zappa (Decca black, 2014), live dedicato alla musica di Frank ZappaArrivano gli alieni(Decca black, 2015), nel quale si cimenta per la prima volta anche come cantautore; Napoli Trip(Decca, 2016) con molti musicisti fra cui Daniele SepeManu Katché e Jan BangMediterraneo(ACT, 2017), live a Berlino con Jesper BodilsenMorten LundVincent Peirani e membri della Berliner Philarmoniker, arrangiamenti di Geir Lysne.

Nel maggio 2018 è uscito Que Bom, primo disco della sua etichetta discografica Alobar. Composto da brani inediti e interamente registrato a Rio, vede la partecipazione fra gli altri di Caetano Veloso e João Bosco.

Il secondo disco targato Alobar è Piano Variations on Jesus Christ Superstar(2020), un omaggio alla rock opera di Andrew Lloyd Webber e Tim Rice.

La sua curiosità lo ha portato spesso a salire sul palco in veste di moderatore/intervistatore a fianco di scrittori e pensatori come Rupert SheldrakeCorrado MalangaMauro BiglinoAnne GivaudanIgor Sibaldi.

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Giro d’Italia jazz per il trio danese di Bollani

Si può essere di successo, per certi versi di “massa”, e ciononostante godere di un apprezzamento critico incondizionato? Sì, se ci si chiama Stefano Bollani.

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