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Grandmaster Flash

Bio

Grandmaster Flash, pseudonimo di Joseph Saddler (Bridgertown 1958) e volto dell’hip hop, ha aperto la strada all’arte del mixaggio inventando nuove tecniche, cambiando il volto dei DJ per sempre e trasformando l’umile giradischi in uno strumento potente come il piano o la chitarra.

Originario delle Barbados si trasferisce negli Stati Uniti e, finito il liceo, viene coinvolto nella scena dei DJ di New York. Qui, sotto la guida di Pete DJ Jones sviluppa una serie di tecniche: inventa la “Clock Theory” ossia la tecnica attraverso cui segnare il vinile in un punto esatto per trovare la porzione di suono su cui fare scratch, il “cutting” per cambiare tra due tracce seguendo il beat, il “back-spinning” in cui girare manualmente le registrazioni per ripetere brevi frammenti di suono ed il “phasing” per manipolare le velocità dei giradischi.

Grandmaster Flash inizia la sua carriera fondando insieme ai rapper Melle Mel, Cowboy, Kid Creole, Mr.Ness aka Scorpio e Rhiem, i Grandmaster Flash and The Furious Five, gruppo che diventa subito leggendario a New York sia per le abilità da DJ di Grandmaster che per le capacità da rapper dei Furious Five.

Forti della popolarità locale, i Grandmaster Flash and The Furious Five iniziano a registrare brani come “We Rap More Mellow” (1979), “Superrappin’” (1979) e “Freedom” (1983), che raggiunge la Top 20 nelle classifiche R&B e vende più di cinquantamila copie, solamente quando il mercato hip-hop inizia a stabilizzarsi.

È però il brano del 1981 “The Adventures of Grandmaster Flash on the Wheels of Steel” ad essere la prima pietra miliare del gruppo e ad introdurre la tecnica del cutting creando collages con brani di Blondie e dei Queen.

Nel 1982 il gruppo pubblica il primo album The Message, in cui l’hip hop diventa un veicolo per portare alla luce anche temi sociali come la triste realtà della vita del ghetto raccontata dal rap di Melle Mel. Il disco raggiunge un grande successo critico configurandosi come un passo enorme nel solidificare il rap come una forma importante e duratura di espressione musicale.

Dopo la polemica contro l’uso di cocaina in “White Lines” del 1983, il gruppo si divide anche a causa dei dissapori fra Flash e Melle Mel, e Flash porta avanti una carriera da solista pubblicando album come They Said It Couldn’t Be Done (1985), The Source (1986), e Da Boop Boom Bang (1987).

Nel 1988, tuttavia, il gruppo dei Furious Five viene riformato per un concerto benefico al Madison Square Garden di New York e per la pubblicazione del nuovo album On The Strength che ancora una volta riceve commenti entusiasti dai fan e dalla critica.

Ad eccezione di alcune compilation pubblicate nel corso degli anni Novanta, Flash mette in pausa la sua produzione fino al 2002 quando rilascia due album: The Offical Adventures of Grandmaster Flash e Essential Mix: Classic Edition.

Durante tutti gli anni Duemila rimane un instancabile ambasciatore dell’hip-hop, tanto da essere incluso insieme ai Furious Five nella Rock and Roll Hall of Fame nel 2007.

Due anni dopo, Flash pubblica The Bridge: Concept of Culture (2009) nel quale appaiono i nomi di KRS-One, Big Daddy Kane, Q-Tip e Snoop Dogg.

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